15 giugno 2022 - acquisizione dell'azienda del CED all'asta: la storia di EDB e Marietti continua

É con vivissima soddisfazione che comunichiamo che l'azienda del Centro Editoriale Dehoniano è stata aggiudicata, nella vendita tenutasi il 15 giugno 2022 presso il Tribunale di Bologna, a una compagine di investitori istituzionali, coordinata dal Prof. Alberto Melloni della Fondazione di Scienze Religiose di Bologna, che porterà avanti un progetto editoriale e d'impresa di amplissimo respiro, con il dichiarato obiettivo di fare rivivere gli storici marchi e cataloghi editoriali di EDB, EDB Scuola e Marietti 1820.
Questo importante risultato è il frutto del lavoro di otto mesi di esercizio provvisorio dell'impresa, che ha consentito di rivitalizzare la Casa degli Autori di EDB e Marietti 1820 (come l'abbiamo voluta chiamare all'ultimo Salone del Libro di Torino), scuotere dal profondo il mercato dell'editoria e fare venire alla luce progetti per la conservazione e lo sviluppo degli imponenti cataloghi: perle assolute della cultura cattolica e laica del nostro Paese.
Ringraziamo per l'attenzione e la collaborazione che, da più parti, abbiamo ricevute.

Centro Editoriale Dehoniano - CED
(Riccardo Roveroni)
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Contro Apione

Testo greco a fronte. A cura di Francesca Calabi

Pubblicazione:  marzo 2007
Edizione:  1
Pagine:  288
Peso:  345 (gr)
Collana:  1006 Biblioteca ebraica
Formato:  120x190
Confezione:  Brossura
EAN:  9788821163500 9788821163500

disponibile in libreria
Descrizione
Roma. 93-96 d.C. È imperatore Domiziano. Flavio Giuseppe, ebreo che ha combattuto nella Guerra giudaica, è stato fatto prigioniero, è divenuto prima interprete dell’esercito, poi amico dei Flavi; liberato, vive nella capitale sotto la protezione imperiale, dedito alla scrittura della sua vita, della storia del suo popolo, della guerra che ha visto fronteggiarsi Gerusalemme e Roma. Nel Contro Apione l'autore controbatte alle tesi anti-giudaiche che circolano nell'impero - gli Ebrei, discendenti da lebbrosi cacciati dall'Egitto, sacrileghi, ostili verso gli altri popoli, sarebbero dediti a sacrifici rituali - e confuta queste accuse, ne dimostra l'inconsistenza e la falsità, presenta, di contro, la tradizione ebraica, la Torah data a Mosè sul monte Sinai. Scopo di Flavio Giuseppe non è il proselitismo, e neppure l'assimilazione come fusione con il mondo circostante. Non gli interessa che i Romani facciano proprio il giudaismo, ma che riconoscano dignità e diritto all'esistenza a chi lo pratica. Suoi interlocutori sono dunque i Gentili, ma anche i Giudei, da più parti attaccati, che hanno bisogno di un testo che fornisca loro sicurezza e orgoglio nazionale o semplicemente materiale di appoggio, risposte con cui opporsi ai detrattori. Interlocutore, infine, è lo stesso Giuseppe: da più parti osteggiato per i suoi legami con coloro che hanno distrutto Gerusalemme, egli ribadisce ostinatamente la sua identità di Giudeo, di stirpe sacerdotale, conoscitore della Torah