Jean Genet

Jean Genet (1910-1986) è una delle penne più controverse e affascinanti del Novecento francese. Orfano di padre, abbandonato dalla madre, bambino senza fissa dimora, ladro, attratto dai mondi più marginali, si avvicina alla scrittura durante gli anni del carcere a Fresnes. Scoperto e lodato da Sartre e Cocteau, amato da Giacometti e Matisse, raggiunge un successo internazionale con i romanzi, le pièces teatrali, i saggi e le poesie. Negli anni della maturità abbandona la narrativa a favore dell’impegno in prima persona in difesa degli ultimi e degli oppressi. Partecipa in particolare alla contestazione sessantottina francese, al movimento combattente delle Pantere nere e alla resistenza palestinese dell’OLP. La lotta e la rivolta sarebbero diventate per Genet un principio di vita oltre che di scrittura.