L’uomo senza storia e senza parola, che ha popolato nel primo volume della trilogia di Jean Cayrol un mondo inanimato, fatto solo di oggetti, è sopravvissuto. Come Lazzaro è risorto, riguadagnando un nome, una voce, persino un corpo. Si chiama Armand e ha appena varcato la comunità umana. Si accosta alla trama sentimentale dell’esistenza, conquistandola a piccoli passi dapprima attraverso lo spettacolo dell’amore altrui, poi riconoscendo dentro sé stesso i segni dell’amore. Una città di mare, una stazione, una tavola calda, l’appartamento che condivide con una coppia di innamorati fanno da sfondo a una vita che esce dalle nebbie e si scalda in un movimento perpetuo. Armand cammina da solo in una marcia ancora maldestra, timida, in cui però riscopre lentamente il proprio corpo, e con esso i sentimenti di un’intimità dimenticata.
Jean Cayrol (1911-2005) è stato un poeta, romanziere, cineasta, editore, ritenuto precursore del Nouveau Roman. A soli sedici anni fondò la rivista «Abeilles et Pensées» e nel 1934, con Jacques Dalléas, «Les Cahiers du fleuve». Dopo la laurea in giurisprudenza, nel 1939 fu reclutato come ufficiale di marina. Per aver partecipato alla Resistenza, nel marzo del 1943 venne imprigionato e deportato nel campo di Mauthausen. Dopo la liberazione e il ritorno a Parigi, scrivere divenne per lui l’unica modalità di stare al mondo, di intervenire nel mondo, di vivere. La direzione editoriale in Seuil, assunta nel 1949, gli consentì di proseguire una intensa attività di letterato, romanziere e saggista. Fra le sue opere più importanti: Poèmes de la nuit et du brouillard (1946); L’espace d’une nuit (1954); Midi minuit (1966); Je l’entends encore (1968); Lazare parmi nous (1950); Les mille et une nuits du chrétien (1952); Les pleins et les déliés (1960); De l’espace humain (1968). Per Marietti1820 è uscito il primo volume della trilogia Vivrò l’amore degli altri dal titolo Lasciatelo parlare (2024).
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