collana: I Rombi
confezione: Brossura
pubblicazione: gennaio 2007
pagine: 156
isbn 9788821163647
La messa di San Pio V
Osservazioni sul rito tridentino in risposta ai critici del Motu proprio
Con il Motu proprio Summorum Pontificum del 7 luglio 2007, Benedetto XVI ha liberalizzato la liturgia tradizionale: la Chiesa si riappropria di un rito ingiustamente esiliato, riportandolo – è il caso di dirlo – agli onori degli altari: un rito «numquam abrogatum», secondo le parole del Pontefice, «mai abrogato» e ora in procinto di fare il suo rientro nelle chiese di tutto il mondo. Dopo la promulgazione del Motu proprio abbiamo assistito alle critiche di una componente progressista della Chiesa – tanto minoritaria quanto incredibilmente organizzata – che vede in esso una sconfessione della riforma postconciliare. Gli esponenti di questa parte del cattolicesimo giungono a prospettare scenari apocalittici, in cui le presunte conquiste in campo liturgico degli ultimi trent’anni sarebbero de facto cancellate dalla sola reintroduzione – peraltro facoltativa – del rito di San Pio V. Perché questa opposizione così feroce al Motu proprio? In queste pagine l’autore fornisce al lettore qualche elemento di valutazione per comprendere quanto infondate siano le critiche al Papa, e quando saggia sia la decisione del Santo Padre di ridare dignità alla liturgia di San Pio V.

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