Se questo saggio non sembra specificamente dedicato (come la maggior parte dei contemporanei) alla "scrittura" di María Zambrano, quanto piuttosto ai suoi contenuti, ai nuclei ispiratori profondi, è proprio perché attinge anzitutto alla memoria privilegiata di chi ricevette il suo insegnamento direttamente, dalla sua viva voce. La voce di un’altissima coscienza europea all’inizio del suo esilio, nel momento in cui la sconfitta della neonata Repubblica spagnola (già segno dell’ “agonia europea” del 1939) ad alcuni sembrava attendere un riscatto nella piccola isola di Cuba, come infatti avverrà, vent’anni più tardi. E di come e perché, mezzo secolo dopo, quella voce abbracci questi due destini storici Fina García Marruz scrive, di come e perché quella voce, impressa nella sua anima, sia di perenne attualità.
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