«Sarai sempre e solo un uomo di carta». L’impietosa sentenza del padre che rimprovera al figlio l’amore per i libri riaffiora alla memoria a distanza di decenni e risuona involontariamente profetica. Nella Bassa Vercellese, fra i miasmi e i vapori delle risaie e gli squarci delle colline del Monferrato, si staglia la figura torva e silenziosa del padre. Un uomo che conosceva i nomi di tutti gli alberi e riusciva a stabilire ad occhio il peso di un cavallo, ma credeva solo in ciò che le sue robuste mani toccavano e odiava l’arroganza del sapere libresco. Nel suo testo più intimo e sofferto, Ferrarotti opera uno scavo quasi archeologico della figura del padre per elaborarne l’incolmabile distanza, salvarne la memoria e riconoscersi pienamente nella profezia dell’«uomo di carta».
Franco Ferrarotti,professore emerito di Sociologia all’Università di Roma «La Sapienza» e direttore della rivista La Critica sociologica, è stato deputato indipendente al Parlamento italiano dal 1958 al 1963 e tra i fondatori, a Ginevra, del Consiglio dei Comuni d’Europa. Ha insegnato a Chicago, Boston, New York, Toronto, Mosca, Varsavia, Colonia, Parigi, Tokyo e Gerusalemme.
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