Novità in libreria
Gli scritti raccolti in questo volume consentono di seguire il costante interesse del filosofo tedesco Hans-Georg Gadamer (1900-2002) per i significati teoretici dell’esperienza estetica. L’asse portante è costituito dall’ampio saggio «L’attualità del bello», dedicato al problema della legittimazione dell’arte nel mondo contemporaneo e incentrato sui temi del gioco, del simbolo e della festa. I testi fanno emergere il significato ermeneutico di due forme artistiche particolari, la pittura e la poesia, attraverso analisi estremamente raffinate, come quelle dedicate alla celebre Tempesta di Giorgione o al Ciclo di Kafka del pittore Willibald Kramm.
In questa raccolta di saggi il romanziere e filosofo francese Maurice Blanchot (1907-2003) dà prova di uno straordinario lavoro di critica e di scrittura. Si tratta dell’esplorazione più importante, accanto a quella di Sartre, dedicata alle relazioni tra letteratura, arte e filosofia. La nascita dell’arte, il ruolo della letteratura, le aporie della politica e l’eterna interrogazione dell’ebraismo sono solo alcuni dei temi attorno ai quali si sviluppa una riflessione che incrocia i nomi più importanti del XX secolo, da Bataille a Malraux, da Klossowski a Duras, da Leiris a Paulhan, da Camus a Lévi-Strauss, da Jabès a Levinas, da Buber a Kafka.
Apprezzato da Puškin e da Gogol’, letto da Goethe e ammirato da Baudelaire, L’asino morto dello scrittore francese Jules Janin (1804-1874) è una vera gemma della letteratura nera ottocentesca. L'incontro casuale con la giovane contadina Henriette in groppa al suo asino innesca nel protagonista un interesse morboso nei confronti della donna. Una volta rintracciata, Henriette sarà seguita e osservata mentre la sua vita sprofonda in una progressiva perdizione nei tentacoli della Parigi più corrotta. Uscito nel vivo del periodo del Romanticismo “frenetico” degli anni Trenta, il romanzo pone in ridicolo il gusto dell'orrido. Novità in eBook
Per l'intera durata del processo allo scrittore Émile Zola, che sul quotidiano socialista L'Aurore aveva denunciato pubblicamente i persecutori di Alfred Dreyfus, il capitano alsaziano di origine ebraica accusato di tradimento e spionaggio e rivelatosi poi innocente, Marcel Proust si sedette ogni mattina nella galleria riservata al pubblico. Armato di caffé e di panini imbottiti, partecipava alle udienze raccogliendo materiale che sarebbe diventato materiale importante su cui far lavorare l'immaginazione. Lo storico Riccardo Calimani ricostruisce il rapporto di Proust con il caso Dreyfus e con il mondo ebraico, ereditato dalla madre Jeanne Weil. . Ristampe
Leggere
Officina letteraria/Cristiana Minelli, Roberto Barbolini, Mio marito è un mi bemolle. La recensione
Il fatto quotidiano/Giorgio Dell'Arti, Il re ama le bocce, lo zar i soldatini: giochi da ragazzi Blog. Il Giornale.it/Carlo Franza, Lo sguardo inquieto. Etnografia tra scienza e narrazione in un libro di Berardino Palumbo antropologo di chiara fama La Repubblica/Miguel Gotor, Le parole per dire "sterminio" Avvenire/Roberto Carnero, Pinocchio ridotto a lavoratore e consumatore?
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