LA CASA EDITRICE | GLI AUTORI | IL CATALOGO | EBOOK | CONTATTI | APPUNTAMENTI Novità in libreria
Un uomo che di mestiere piega lenzuoli. Una mongolfiera che trasporta sapone e sale. Una valle vicino al Po dalla quale il profumo dei cembri risale i valloni fino alla Francia e all'Occitania. Il sale che matura in spuma nelle vasche di Trapani. Un uomo e una donna in una libreria, un boscaiolo costretto a trasformarsi in boia, un amore prodigioso e doloroso insieme in un giardino pieno di fiori. E una domanda: Tornò, Teseo, ad Atene? Lasciò davvero, sugli scogli di Nasso, la malinconica Arianna? Dalla penna raffinata e sorprendente di Roberto Piumini, dieci poemi editi e inediti.
Prendete le prime venti righe delle Avventure di Pinocchio di Collodi. Inseritele in Internet e chiedete a un traduttore automatico la versione in inglese o in cinese, in russo o in arabo. Poi fate il percorso al contrario e provate a ritradurre il testo in italiano. L'effetto sarà sorprendente, da molti punti di vista, e spesso straniante. Questo libro tenta l'esperimento con cinquanta diverse lingue straniere, compreso l'amarico e l'armeno, il bengalese e il coreano, il greco e l'ebraico, il nepalese e l'urdu. Come si modifica, dopo questo transito, la prima pagina di Pinocchio? Come e quanto il testo originale viene tradito dall'automatismo della macchina?
La figura dell'avaro è avvolta in ogni tempo da biasimo e condanna, ironia e disprezzo. Una fisionomia che ha le sue radici nella lontananza del mito e nelle sue più recenti riscritture: Creso, Euclione, Shylock, Arpagone, Uncle Scrooge, Paperon de' Paperoni. Nomi che si rincorrono nei secoli per disegnare un identikit spregevole. L’opinione comune di una vita dell’uomo che oscilla perennemente tra il vizio e la virtù pone l’avidità, il febbrile desiderio di possedere, alla base del comportamento dell’avaro. Eppure, la vita non è un gioco di estremi e le sfumature sono molte. Avarizia, come spiega la storica Gabriella Airaldi, è termine proteiforme, che può indicare diverse cose, in relazione ai tempi e ai luoghi.
Il servo Jernej ha lavorato quarant’anni nella fattoria dei Sitar ma, alla morte del vecchio padrone, il figlio eredita la proprietà e lo caccia in malo modo. Di chi è il podere e, per estensione, a chi appartengono le cose del mondo? A chi ha ereditato senza aver fatto nulla o a chi se ne è preso lungamente cura? Nessuno dà ragione a Jernej, che nella sua sete di giustizia giunge, in un lungo pellegrinaggio, prima a Lubiana e poi a Vienna, pensando ingenuamente di poter esporre il suo caso all'imperatore.
Ristampa
Leggere
Avvenire/Alfonso Berardinelli, Capire Simone Weil oltre al titolo
Doppiozero/Federico Leoni, Jean-Luc Nancy, il pensiero del corpo Avvenire/Maurizio Schoepflin, Tra Agostino e Pascal le "Confessioni" di Tolstoj Il cittadino lodigiano/Amedeo Anelli, De Angelis e il peso delle parole nello sterminio degli ebreiAndersen/Anselmo Roveda,Gianpaolo Dossena La voce e il tempo/Marco Bonatti, Lo storico Frugoni racconta Dante Il Venerdì di Repubblica/Massimiliano Panarari, Avarizia. Vecchia e cattiva come il mondo
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