15 giugno 2022 - acquisizione dell'azienda del CED all'asta: la storia di EDB e Marietti continua

É con vivissima soddisfazione che comunichiamo che l'azienda del Centro Editoriale Dehoniano è stata aggiudicata, nella vendita tenutasi il 15 giugno 2022 presso il Tribunale di Bologna, a una compagine di investitori istituzionali, coordinata dal Prof. Alberto Melloni della Fondazione di Scienze Religiose di Bologna, che porterà avanti un progetto editoriale e d'impresa di amplissimo respiro, con il dichiarato obiettivo di fare rivivere gli storici marchi e cataloghi editoriali di EDB, EDB Scuola e Marietti 1820.
Questo importante risultato è il frutto del lavoro di otto mesi di esercizio provvisorio dell'impresa, che ha consentito di rivitalizzare la Casa degli Autori di EDB e Marietti 1820 (come l'abbiamo voluta chiamare all'ultimo Salone del Libro di Torino), scuotere dal profondo il mercato dell'editoria e fare venire alla luce progetti per la conservazione e lo sviluppo degli imponenti cataloghi: perle assolute della cultura cattolica e laica del nostro Paese.
Ringraziamo per l'attenzione e la collaborazione che, da più parti, abbiamo ricevute.

Centro Editoriale Dehoniano - CED
(Riccardo Roveroni)
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Sarajevo

Traduzione di Francesco Pilastro

Pubblicazione:  15 luglio 2022
Edizione:  1
Pagine:  120
Peso:  144 (gr)
Collana:  1103 I Melograni
Formato:  110x180
Confezione:  Brossura
Altri autori:  Tradotto da Francesco Pilastro
EAN:  9788821110580 9788821110580
€ 10,00 € 9,50
Sconto:  5%
Risparmi: € 0,50 ogni copia
Descrizione
Scritto per la radiotelevisione francese e trasmesso la prima volta nel 1955, il radiodramma Sarajevo ruota attorno all’attentato del 28 giugno 1914, l’assassinio, per mano del nazionalista serbo Gavrilo Princip, dell’arciduca Francesco Ferdinando e di sua moglie. Con il suo corollario di preludi e code, l'evento viene messo in scena in un gioco di flash-back e dissolvenze narrative da alcuni improbabili avventori di una vineria nella Sarajevo degli anni ’50, dove, nel corso di un improvvisato processo alla Storia, si va cercando la ragione ultima delle cose.  Cendrars avvicenda sul palcoscenico una pletora di personaggi secondari; tra questi si insinua la figura ondivaga e umorale del caso, che sembra farsi beffe di loro, trascinandoli nelle sue repentine giravolte. La palese e quasi comica sproporzione tra la natura quasi caricaturale dei personaggi e ciò che è accaduto nei quarant’anni intercorsi tra l’attentato e il «processo» in vineria fa scivolare il dramma nel grottesco. Come se la Storia non fosse che una farsa priva di spazi di redenzione.
Note sull'autore
Blaise Cendrars (1887-1961), poeta e scrittore svizzero naturalizzato francese, lascia il paese natale a sedici anni e, dopo una serie di viaggi che lo portano anche in Russia e in Cina, raggiunge a Parigi nel 1910. Qui stringe amicizia con numerosi artisti, fra i quali Apollinaire, Modigliani, Léger e Chagall. Arruolatosi nella Legione Straniera, partecipa alla prima guerra mondiale e al ritorno si dedica alla letteratura e al giornalismo (è corrispondente di guerra al seguito dell’esercito inglese nel 1939). Ritiratosi ad Aix-en-Provence durante l’occupazione nazista, rientra a Parigi nel 1950. Tra le sue opere principali si ricordano La Prose du Transsibérien (1913), Moravagine (1926) e La Main coupée (1946).