15 giugno 2022 - acquisizione dell'azienda del CED all'asta: la storia di EDB e Marietti continua

É con vivissima soddisfazione che comunichiamo che l'azienda del Centro Editoriale Dehoniano è stata aggiudicata, nella vendita tenutasi il 15 giugno 2022 presso il Tribunale di Bologna, a una compagine di investitori istituzionali, coordinata dal Prof. Alberto Melloni della Fondazione di Scienze Religiose di Bologna, che porterà avanti un progetto editoriale e d'impresa di amplissimo respiro, con il dichiarato obiettivo di fare rivivere gli storici marchi e cataloghi editoriali di EDB, EDB Scuola e Marietti 1820.
Questo importante risultato è il frutto del lavoro di otto mesi di esercizio provvisorio dell'impresa, che ha consentito di rivitalizzare la Casa degli Autori di EDB e Marietti 1820 (come l'abbiamo voluta chiamare all'ultimo Salone del Libro di Torino), scuotere dal profondo il mercato dell'editoria e fare venire alla luce progetti per la conservazione e lo sviluppo degli imponenti cataloghi: perle assolute della cultura cattolica e laica del nostro Paese.
Ringraziamo per l'attenzione e la collaborazione che, da più parti, abbiamo ricevute.

Centro Editoriale Dehoniano - CED
(Riccardo Roveroni)
Hai disabilitato i cookie?

Sei in modalità privata?


Purtroppo in questo modo il tuo browser non è compatibile con il nostro sito.
Esci dalla modalità privata e ricarica la pagina

 {{itemCartEvent.titolo}} 
{{itemCartEvent.quantity}} copia nel carrello {{itemCartEvent.quantity}} copie nel carrello

Vai al carrello

La Danzatrice di Chiva

Storia di un'anima semplice

Pubblicazione:  1 gennaio 2005
Edizione:  1
Pagine:  244
Peso:  366 (gr)
Collana:  1041 Narrativa
Formato:  215x230
Confezione:  Brossura
EAN:  9788821182297 9788821182297
€ 18,00 € 17,10
Sconto:  5%
Risparmi: € 0,90 ogni copia
Descrizione
Bibis, l'io narrante di questo libro confessione, portava le treccine come i personaggi delle fiabe uzbeke, ma la sua storia, ambientata in uno sperduto villaggio dell'Asia Centrale e nella dura realtà della Russia postsovietica, è terribilmente reale, nella crudezza delle violenze subite fin da bambina e nella sua lotta di giovane donna coraggiosa per la libertà e l'emancipazione. Scritta con il ritmo e il semplice linguaggio delle favole orientali, La danzatrice di Chiva è un esempio della nuova letteratura, che sta nascendo nel grande crogiolo multietnico delle città russe, ed apre uno squarcio sui conflitti da essa originati. A conquistare sono la semplicità e la purezza di cuore dell'autrice, di professione venditrice al mercato, la sua saggezza popolare, l'umorismo e la leggerezza con cui affronta e talvolta vince le proprie sfide, sempre in bilico tra due mondi, quello dell'Uzbekistan musulmano, conservatore e patriarcale, e l'altro, occidentale spesso impietoso e incomprensibile, in cui ha deciso di costruire la propria vita e il futuro dei suoi figli.