La scelta di servirsi delle opere di Agostino per rileggere e criticare le tesi provenienti dalla tradizione peripatetica costituisce un tratto originale della riflessione filosofica di Teodorico di Freiberg (1240-1310), domenicano tedesco protagonista del dibattito accademico parigino di fine XIII secolo. Nelle sue opere le nozioni agostiniane di abditum mentis e imago Dei trovano spazio accanto alla noetica aristotelica, così come i richiami all’undicesimo libro delle Confessiones completano in modo atipico la definizione di tempo del quarto libro della Physica, documentando un modo di procedere del tutto innovativo che non fa di Agostino un semplice punto di riferimento strategico, bensì un vero interlocutore filosofico. A partire da un’analisi puntuale delle citazioni e delle possibili contaminationes che ne contraddistinguono la ricezione negli scritti di Teodorico è possibile dunque tracciare un interessante quadro interpretativo del pensiero agostiniano, che costituisce un ineludibile punto di partenza per comprenderne la fortuna nella modernità.
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