Dal maestro della prosa céca una raccolta di tredici raffinati racconti ambientati nel quartiere di Praga in cui lo scrittore è nato e vissuto. «I racconti di Jan Neruda - scrive nell’introduzione Claudio Magris - sono una lieve e discreta summa dei motivi ricorrenti in tutta la letteratura praghese posteriore: la mescolanza di pietà ed umorismo, la comprensione e l’amore del prossimo nascosti sotto la ruvida battuta, il solidale cameratismo da osteria, il sanguigno piacere di vivere, la ribalda confidenza con la morte, il gusto delle inesauribili chiacchierate da birreria che trasformano la combriccola dei contafrottole in una coralità fraterna, la nascosta e struggente malinconia, l’epopea della piccola vita di ogni giorno che sembra soffermarsi sul modesto o comico dettaglio quotidiano e intanto abbraccia, in quella concretezza, il senso e il respiro della storia».
Jan Neruda (Praga 1834 - 1891), tra i padri fondatori della letteratura céca moderna, ha contribuito a creare il magico e fantastico paesaggio poetico di Praga, città storica e insieme favolosa, realistica e mitica.Claudio Magris, germanista e scrittore, ha insegnato Lingua e letteratura tedesca nelle Università di Trieste e Torino. È membro dell’Accademia dei Lincei e collabora con il Corriere della Sera.
Iscriviti alla nostra newsletter per essere informato su novità e approfondimenti
sessione scaduta effettua nuovamente l'accesso