Per la prima volta in italiano il Commento al Pentateuco unanimemente considerato il più importante e autorevole di tutta la tradizione ebraica. L’affascinante e ricca personalità di Rashi, l’originalità della sua esegesi, fluttuante tra l’interpretazione letterale e quella midrashica, hanno esercitato un ampio influsso su tutto il mondo medievale: tracce della sua opera si ritrovano anche nei maggiori commentatori cristiani dell’epoca, come Ugo e Andrea di San Vittore e Nicola di Lira.Il Commento ai Numeri, caratterizzato da uno stile originalissimo e inconfondibile, può essere considerato un’espressione particolarmente riuscita dei diversi aspetti dell’approccio ermeneutico dell’autore e un autentico capolavoro della sua esegesi. Rashi infatti “prende per mano” il lettore e, come un autentico pedagogo, lo guida alla comprensione dei molteplici significati della parola divina: parola spiegata secondo il suo senso letterale e insieme magistralmente interpretata alla luce della ricchissima tradizione d’Israele.
Il nome completo di Rashi di Troyes era Rabbi Shelomoh ben Yishaq. Nacque a Troyes, capitale del ducato di Champagne, fiorente centro agricolo e commerciale, intorno al 1040. Studiò nelle prestigiose scuole renane di Worms e Magonza dove aveva insegnato il famoso dottore del Talmud Gershom ben Yehudah. Tornato a Troyes, vi fondò una scuola e iniziò le compilazioni dei suoi commenti alla Bibbia e al Talmud. Morì nel 1105.
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