"Certamente non vediamo ancora ciò che speriamo, ma siamo già ora corpo del Capo in cui è già tutto presenza ciò che speriamo" La speranza è ragionevole: questa è la provocazione al centro degli esercizi spirituali per sacerdoti proposti da “Comunione e Liberazione” e guidati lo scorso agosto da monsignor Jesús Sanz Montes, vescovo di Huesca e Jaca, in Spagna. «Per noi che viviamo da sempre con il concetto cristiano di Dio e ci siamo assuefatti ad esso, il possesso della speranza, che proviene dall’incontro reale con questo Dio, quasi non è più percepibile». Il percorso, ancorato alla Spe salvi di Benedetto XVI, invita a uno sguardo nuovo su tutte le cose che la sfida di una speranza ragionevole provoca. La novità è quella che ci mostrano i racconti evangelici, come Gesú educa i propri discepoli: stare con Lui e vivere come fraternità apostolica. Quindi bisogna partire dal reale, seguendo la stessa identica dinamica: Lui, diventando presenza nella storia, è all’origine della fede in Lui.
Jesús Sanz Montes (Madrid 1955) è frate minore (OFM) dal 1981, ordinato sacerdote nel 1986. Dal 2003 è vescovo di Huesca e Jaca (Spagna) e presidente della Comissione Episcopale per la Vita Consacrata (CEE). Dottore in Sacra Teologia presso la Pontificia Università Antonianum (Roma), già direttore della Rivista francescana di pensiero Verdad y Vida, è stato professore alla Pontifica Università Antonianum (Roma) e nella Facoltà di Teologia San Damaso (Madrid), dove attualmente dirige la cattedra di Teologia della vita consacrata. Autore di diversi libri e numerosi articoli sulla teologia medievale, la spiritualità francescana e la vita consacrata. Ha partecipato a congressi e seminari della sua specialità in Spagna, Italia, Portogallo e Germania.
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