"Al centro dell’attenzione, sul palcoscenico, nell’epoca in cui si parla di crisi del libro, c’è l’essere più coccolato da editori, autori e librai: il non-lettore. Oggetto, come accade sempre a chi si sottrae all’attenzione, di un amoroso accerchiamento. Per lui si è escogitata la domanda-risposta: Perché leggere?".
Una brillante riflessione sulla lettura firmata da Giuseppe Pontiggia (1934-2003), uno dei maggiori scrittori del Novecento, vincitore dei premi Strega, Super Flaiano e Campiello.
Giuseppe Pontiggia (1934-2003) pubblica nel 1959 il suo primo romanzo autobiografico La morte in banca (ora Oscar Mondadori 2003). Consulente delle case editrici Adelphi e Mondadori, si dedica alla saggistica e alla critica letteraria. Nella narrativa coglie brillanti successi di critica e di pubblico, vincendo il Premio Strega nel 1989 con La grande sera (Mondadori 1995), il Super Flaiano nel 1994 con Vite di uomini non illustri (Mondadori 1993), il Premio Chiara alla carriera nel 1997 e il Premio Campiello, il Premio Società dei Lettori e il Pen Club nel 2001 con Nati due volte (Mondadori 2002), un romanzo tradotto in molte lingue e che ha ispirato il film Le chiavi di casa di Gianni Amelio.
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