In questo volume Cristina Giorcelli analizza tredici significative poesie di William Carlos Williams, proponendo un metodo di lettura che rende conto del programma perseguito e dei risultati raggiunti da questo modernista statunitense. W.C. Williams ha utilizzato ed esplorato l’idioma del suo paese nelle sue componenti sia visive, sia uditive, anticipando tutti i più importanti movimenti poetici degli Stati Uniti dalla metà del Novecento fino ai giorni nostri, contribuendo, così, efficacemente al vivace dibattito internazionale odierno sul significato e sul valore della poesia.
Se la tecnologia digitale contribuisce oggi alla dematerializzazione delle pratiche di scrittura e lettura, il libro manoscritto era un oggetto sociale totale. Il coltivatore di papiro sulle rive del Nilo, il pergamenaio nella Roma imperiale, il monaco copista nel suo monastero, il calligrafo professionista al servizio di un mecenate principesco, ma anche i decoratori, i rilegatori e soprattutto gli autori e tutti coloro che hanno potuto leggere o ascoltare le loro opere nel corso del tempo: tanti gli attori che hanno contribuito a plasmare l’ecosistema librario antico e medievale, con i suoi materiali, i suoi usi, le sue continuità e le sue rotture. A partire dallo studio delle fonti letterarie e documentarie greche, latine e arabe, Filippo Ronconi esplora centinaia di manoscritti prodotti tra il V secolo a.C. e il XIII secolo d.C., indagando dai più antichi esemplari etruschi in lino ai polittici in legno greco-romani, dai rotoli di papiro egiziani ai codici in pergamena altomedievali. Egli restituisce, così, una nuova storia del libro, che illumina non solo il passato, ma anche il ruolo che questo oggetto ha avuto e continua ad avere nella costruzione delle società moderne e contemporanee.
Suor Gervasia Asioli, orsolina delle Figlie di Maria Immacolata, figura storica nel mondo del carcere, ha speso la sua vita negli istituti penitenziari. Una donna controcorrente, senza pregiudizi, spesso scomoda, che ha fatto del precetto «visitare i carcerati» la sua missione. A lei sono state indirizzate queste lettere straordinarie e inedite, scritte da ergastolani, pluriomicidi, ex terroristi, grandi falsari e altri detenuti eccellenti. Spiccano i nomi di Francesca Mambro, Valerio «Giusva» Fioravanti, Gilberto Cavallini, Domenico Papalia, Vincenzo Andraous, Dario Mariani, Giuseppe Mastini «Johnny lo Zingaro», Alfredo Visconti «Fantomas». Senza sottacere le circostanze che li hanno portati dietro le sbarre, costoro si offrono nella corrispondenza con suor Gervasia in una dimensione privata, intima, non senza debolezze e cedimenti. Queste missive sono un continuo rimando agli anni di piombo, ai periodi più bui della storia della Prima Repubblica, macchiata da attentati, sequestri di persona, omicidi. La strage di Bologna, il delitto Piersanti Mattarella, gli agguati ai boss mafiosi, le rivolte nelle carceri, i più grandi bluff milionari, le più clamorose e rocambolesche evasioni emergono in queste righe, talvolta in filigrana, rievocati, dibattuti da coloro che non negano di non essere stati dei «santi», ma spesso negano di essere stati coinvolti in tali fatti.
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