Rapporto singolare, quello fra gli italiani e la Bibbia. Al tempo stesso intenso ma distaccato, frequente ma intermittente, competente ma lacunoso. Rapporto singolare anche perché è la Bibbia stessa un’opera letteraria sui generis, pervasiva, universale e insieme specifica. Tuttavia l’analfabetismo biblico di cui parlano i sondaggi preclude la comprensione di numerosi aspetti della vita quotidiana di molti paesi di antica cristianità, compreso il nostro. Come interpretare sculture e immagini che popolano città e campagne, capire espressioni e modi di dire del linguaggio popolare e colto, muoversi tra calendari e feste, se si è privi dell’alfabeto che li ha generati e nutriti? E come auspicare l’interazione e la convivenza con quanti provengono da altri mondi religiosi, se chi dovrebbe accoglierli non è in grado di spiegare ciò che è all’origine dei propri usi e costumi? Si tratta di domande né marginali né neutre nell’attuale quadro sociale nazionale. Di tutto questo si è discusso in occasione del sesto convegno annuale della Fondazione Pietro Lombardini per gli studi ebraico-cristiani. Ne è uscita la conferma del fatto che, al contrario di quanto è accaduto in Francia e in Germania in ambito evangelico, in Italia la Bibbia si è mantenuta purtroppo poco più di un oggetto misterioso.
Luca Diotallevi.Sociologo e professore di Sociologia all’Università di Roma Tre. Fra le sue pubblicazioni: L’ordine imperfetto (Rubbettino 2014), Fine corsa (EDB 2017), e Il paradosso di papa Francesco (Rubbettino 2019).
Giovanni Filoramo.Professore emerito di Storia del cristianesimo all’Università di Torino. Fra i suoi libri: Ipotesi Dio (Il Mulino 2016) e, con Corrado Augias, Il grande romanzo dei Vangeli (Einaudi 2021).
Roberto Pasolini. Biblista e docente di Sacra Scrittura, coniuga l’attività accademica con un’intensa attività pastorale. Fra i suoi scritti: Non siamo stati noi (San Paolo 2020) e Un giorno smetteremo di morire (San Paolo 2023).
Brunetto Salvarani. Docente di Teologia del dialogo alla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna e agli Istituti di scienze religiose di Bologna, Modena e Rimini. Il suo volume più recente è Senza Chiesa e senza Dio (Laterza 2023).
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