Lasciatelo parlare è il primo capitolo della trilogia Vivrò l’amore degli altri che Cayrol compose tra il 1946 e il 1950 dopo la sua esperienza di deportato nel campo di concentramento di Mauthausen. Si tratta, per dirla con Barthes, della storia «non di un uomo o di un avvenimento, ma di una durata». Quella che segna il ritorno alla vita, la rinascita di chi, come Lazzaro, non è sopravvissuto alla morte, ma dalla morte è dovuto risorgere. Un capolavoro della letteratura concentrazionaria, esistenzialista e d’avanguardia francese, una trilogia che in Italia attende di essere conosciuta, esplorata, amata.
Jean Cayrol (1911-2005) è stato un poeta, romanziere, cineasta, editore, ritenuto precursore del Nouveau Roman. A soli sedici anni fondò la rivista «Abeilles et Pensées» e nel 1934, con Jacques Dalléas, «Les Cahiers du fleuve». Dopo la laurea in giurisprudenza, nel 1939 fu reclutato come ufficiale di marina. Per aver partecipato alla Resistenza, nel marzo del 1943 venne imprigionato e deportato nel campo di Mauthausen. Dopo la liberazione e il ritorno a Parigi, scrivere divenne per lui l’unica modalità di stare al mondo, di intervenire nel mondo, di vivere. La direzione editoriale in Seuil, assunta nel 1949, gli consentirà di proseguire una intensa attività di letterato, romanziere e saggista. Fra le sue opere più importanti: Poèmes de la nuit et du brouillard (1946); Je vivrai l’amour des autres (3 voll., 1947-1950); L’espace d’une nuit (1954); Midi minuit (1966); Je l’entends encore (1968); Lazare parmi nous (1950); Les mille et une nuits du chrétien (1952); Les pleins et les déliés (1960); De l’espace humain (1968).
Iscriviti alla nostra newsletter per essere informato su novità e approfondimenti
sessione scaduta effettua nuovamente l'accesso