Clero e formazione è un binomio difficile, che Antonio Gerace affronta indagandone le radici in età medievale, a partire dalla fondazione delle scholae. Centri di studio annessi alle cattedrali furono voluti dal Lateranense III (1179) e poi rafforzati nel Lateranense IV (1215) per affermare, per la prima volta, la necessità di un clero alfabetizzato. Le difficoltà contingenti nel raggiungere questo obiettivo determinarono una cospicua produzione di manuali. Fra questi, alcuni in particolare ebbero un lunghissimo successo editoriale. Il volume analizza in special modo quello che divenne un vero e proprio best seller e che fu tradotto in moltissime lingue: il Manipulus curatorum di Guy de Montrochen, capace di sopravvivere persino all’istituzione dei seminari nel 1563.
La Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII è un’infrastruttura di ricerca che pubblica, forma, serve, organizza, accoglie e comunica la ricerca nell’ambito delle scienze religiose, con particolare riguardo al cristianesimo e alle religioni con cui esso è venuto a contatto, attraverso la Biblioteca Dossetti a Bologna e la Biblioteca La Pira a Palermo con i rispettivi team di ricerca e i perfezionandi dell’Alta scuola europea di scienze religiose Giuseppe Alberigo, le sue collane e riviste.
Antonio Gerace è assegnista presso l’Università di Bologna. Nel 2017 ha conseguito a Lovanio il PhD in Religious Studies, in co-tutela con la Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII. Autore di diversi saggi, ha pubblicato la sua prima monografia Biblical Scholarship in Louvain in the “Golden” Sixteenth Century nel 2019.
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