«Immergersi in questo breve, sapiente libro è come fare un bagno rinfrescante – e rinvigorente – alla mente affaticata da troppi bisogni autoimposti, da troppe necessità inutili, da un’immagine del mondo oscurata da troppi steccati, che limitano e bloccano la vastità infinita dell’orizzonte possibile». (Antonia Arslan)«Si sente in queste pagine l’autenticità di un sapere che sgorga dall’esperienza, che non ha paura di accogliere la vita, di farsene nutrire e plasmare». (Don Luigi Ciotti)Una testimonianza breve e intensa: raccontando la sua rocambolesca avventura di accoglienza, l’autrice è capace di scardinare chiusure, mettere ironicamente in luce atteggiamenti normali di esclusione di ciò che non è “mio” e provocare a un modo diverso di accogliere l’altro, che sia il prossimo o il lontano.
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