Ha la madre in un istituto di cura sin da quando era bambino, ma è come se non avesse nemmeno il padre il laureando in giurisprudenza protagonista del secondo, indocile, sospeso e allarmato e ben disegnato romanzo di Leonardo Bonetti. L’orfano non avrà pace finché non surrogherà sia l’assenza del genitore sia la perdita dello scopo affidato alla rivoluzione sociale e politica. Proverà a far nido dentro una famiglia cui danno il ritmo le donne, dalla inquieta e sfuggente Gaia a sua madre. A disagio nel perpetuo tran tran della esistenza piccolo-borghese, tutti provano a ribellarsi: Lorenzo, l’amico più caro, fa parte di un gruppo anarchico insurrezionalista; altri coltiva la nostalgia della lotta partigiana. Quando Gaia trova il suo compagno ideale in un nomade in cui prende corpo il suo desiderio di fuga, il protagonista si scopre solo, abbandonato al suo destino di uomo che non sa mettere radici.
Leonardo Bonetti, nato a Roma nel 1963, ha esordito per Marietti con Racconto d’inverno (2009), romanzo che ha collezionato numerosi riconoscimenti tra cui il Premio Nabokov 2009.
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