collana: Le fionde
confezione: Brossura
pubblicazione: gennaio 2008
pagine: 124
isbn 9788821156076
prezzo copertina: 16,00 €
sconto: 5%
Diaspora
Romanzo
In Sardegna, nel paese di Gìtile, al confine di ogni cosa, del male e del bene, della ricchezza e della povertà, della civiltà e della barbarie, don Alvaro Manca, prete più di speranza che di fede, assiste preoccupato allo svolgersi di un piccolo e drammatico intrigo politico-giudiziario. La banalità del male, l’ineluttabile trascorrere della vita, la fragilità degli affetti e il conforto dell’amicizia, fanno da sfondo alla fatica con cui un gruppo di amici cerca di non soccombere alla facile tentazione di sprecare interamente l’esistenza, di affidarla alla rassegnazione o all’odio o alla violenza, come talvolta vorrebbe fare il professor Antonio Carreras, amico-rivale di don Alvaro. Nelle strade fredde di una piccola comunità che ribolle di attese mai compiute, agiscono, come attori che recitano una parte scritta per loro dal destino o dal temperamento, altri personaggi: la vedova Sanna-Porcu, il Sindaco, il disperato e vagabondo Kunfu, il terribile Mario Casula, ma soprattutto gli affetti di un circuito di persone che si sente assediato dal a e reagisce coltivando sacralmente la speranza di un compimento che dia senso alle cose.

Paolo Maninchedda vive e lavora in Sardegna. Ha quarantasei anni, è professore di Filologia romanza all’Università di Cagliari. Collabora con diverse testate giornalistiche. Ha già pubblicato la raccolta di racconti Non toccate le gramigna, (Cagliari, 2001). Questo è il suo primo romanzo.

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