Questa fortunata opera di Severino Dianich è stata ripubblicata più volte dal 1975 ad oggi. L’autore ora vi ha posto mano riscrivendola totalmente, giudicando che la sua idea originaria poteva oggi risultare ancor più interessante, a partire dai suoi studi successivi, che sono venuti a confermarne il valore e ad arricchirla di nuove positive conseguenze.E’ l’idea che tutta la struttura della chiesa trovi la sua ragion d’essere nel semplice evento che le dà origine: un credente, grazie al dono divino della comunione, comunica la sua fede ad un interlocutore che lo accoglie, dando vita così ad una relazionalità nuova, fondata sulla fede. L’opera fu giudicata a suo tempo “uno strumento prezioso” per le scuole di teologia e per la catechesi di alto livello: “Il suo valore non è tanto nella mole delle pagine - scriveva Tullio Citrini - bensì nell’intelligente intreccio dei temi”, per cui è “degna di essere definita geniale”.
Severino Dianich, prete della diocesi di Pisa, è nato a Fiume nel 1934; è stato per molti anni parroco e, allo stesso tempo, docente nella Facoltà di Teologia di Firenze. Fra le sue numerose pubblicazioni, tradotte in diverse lingue, segnaliamo Ecclesiologia. Questioni di metodo e una proposta (Cinisello Balsamo, 1993); Trattato sulla Chiesa (con S. Noceti) (Brescia 2002); La Chiesa e le sue chiese. Teologia e architettura (Cinisello Balsamo, 2008).
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