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Antonio Bux
Venere in pixel

Un controcanto tra due esseri anima questo poemetto muovendosi tra sfere elementari e connessioni digitali. È la storia di un amore in cui le voci degli amanti si rimbalzano fino a fondersi in un unico mantra ossessivo. Le lingue narranti di un uomo e una donnna abitano un magma di luci e ombre dove a restare è solo il loop equivoco di un amore, sopravvissuto nella precaria eternità di un pixel; dove il profilo di una Venere da remoto sbrana il suo amore e dal suo amore viene sbranata; dove, infine, l’addio è il rito di passaggio tra le radici del bene e del male di una mente sempre in bilico tra l’ossessione di un sentimento feroce e l’accettazione della perdita e della follia.

Tillie Olsen
Yonnondio

Yonnondio, parola ripresa da una poesia di Walt Whitman, e che nella lingua della tribù degli irochesi significa «lamento per una perdita», è la storia della famiglia Holbrook che poco meno di un secolo fa provò a credere nel sogno americano. La seguiamo in un percorso straziante quando, durante la Grande Depressione, si trasferisce dalle miniere di carbone del
Wyoming a una fattoria in affitto nel Nebraska, per approdare nei mattatoi e nei quartieri miserabili di Omaha, nel vano tentativo di migliorare le proprie condizioni di vita. Otto capitoli narrati dalla piccola Mazie, la primogenita della famiglia, da Anna, la madre, e da un narratore onnisciente, che tuona implacabile contro la menzogna e incita alla resistenza politica.

Filippo Ronconi
Alle Origini del libro

Se la tecnologia digitale contribuisce oggi alla dematerializzazione delle pratiche di scrittura e lettura, il libro manoscritto era un oggetto sociale totale. Il coltivatore di papiro sulle rive del Nilo, il pergamenaio nella Roma imperiale, il monaco copista nel suo monastero, il calligrafo professionista al servizio di un mecenate principesco, ma anche i decoratori, i rilegatori e soprattutto gli autori e tutti coloro che hanno potuto leggere o ascoltare le loro opere nel corso del tempo: tanti gli attori che hanno contribuito a plasmare l’ecosistema librario antico e medievale, con i suoi materiali, i suoi usi, le sue continuità e le sue rotture. A partire dallo studio delle fonti letterarie e documentarie greche, latine e arabe, Filippo Ronconi esplora centinaia di manoscritti prodotti tra il V secolo a.C. e il XIII secolo d.C., indagando dai più antichi esemplari etruschi in lino ai polittici in legno greco-romani, dai rotoli di papiro egiziani ai codici in pergamena altomedievali. Egli restituisce, così, una nuova storia del libro, che illumina non solo il passato, ma anche il ruolo che questo oggetto ha avuto e continua ad avere nella costruzione delle società moderne e contemporanee.

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