In questo libro si tratta, appunto, della storia di un'idea, non dunque della ricostruzione dei precedenti ideologici di una realizzazione storica. L'idea di Sion, che accompagna con la sua ricchezza spirituale e con il suo pathos affettivo tutta la tradizione di Israele, è qui presentata nel suo immutato impulso ideale, nella sua forza ispiratrice, che nessun evento storico, nessuna contingenza politica, è in grado di soffocare, nemmeno con l'illusione di una realizzazione ormai compiuta. Certo, chi conosce l'infaticabile lotta di Buber contro l'idealismo sa che l'"idea" di Sion non può essere intesa nel senso di una concezione astratta, "filosofica", ma come un preciso "evento" per Israele, popolo e individui. Si tratta di un'idea "religiosa", dello "spirito di una fede". La fede, per Buber, è un evento, è incontro; farne la storia significa rileggere e rivivere questo incontro e riproporne il significato di domanda per l'uomo, di elezione a una responsabilità. Il rapporto di Israele con la sua Terra non è fondato su un presunto legame naturale di sangue e di razza. Israele ha certo un rapporto essenziale con la sua Terra, ma si tratta di un rapporto etico: la Terra non è madre, ma sposa. Tra Israele e la sua Terra vi è il legame di un patto tra sposo e sposa, il cui significato è incluso nel più fondamentale patto di Allenza tra Dio e Israele. Nella Terra promessa Israele è chiamato a realizzare Sion: la società giusta con la Terra, giusta con gli uomini e perciò giusta con Dio. Questo è il messaggio che Buber vuole affidare con quest'opera al movimento sionista del suo tempo e, in generale, a Israele.
Martin Buber (Vienna 1878 - Gerusalemme 1965) è uno dei padri dell'ebraismo contemporaneo. Molto attivo sulla scena intellettuale tedesca, in seguito alla persecuzione antisemita emigrò in Palestina nel 1938. Da lì continuò a irradiare il suo intenso magistero spirituale, adoperandosi fra l'altro per l'opera di riconciliazione fra arabi ed ebrei.Numerosi i suoi scritti, dedicati a temi molteplici, quali il chassidismo e la mistica giudaica, la filosofia dialogica, la Bibbia, di cui, insieme a Franz Rosenzweig, ha curato un'originale traduzione tedesca. Presso Marietti sono state tradotte, tra le altre, le seguenti opere: La fede dei profeti (1985), La regalità di Dio (1989).
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