Pubblicato a Tel Aviv nel 1943, questo libro propone il primo corso di “filosofia della società” tenuto da Buber nel 1938 all’Università ebraica di Gerusalemme. In quest’opera, e per la prima volta, Buber presenta in modo dettagliato, confrontandola con quella di altri pensatori, la sua idea della condizione umana e considera come differenza specifica dell’uomo rispetto a tutte le altre creature il suo configurarsi come essere sociale in forma peculiare. Secondo il filosofo, infatti, l’originaria socialità umana si mostra come un “a priori” universalmente valido che pone immediatamente in contatto l’“io” e l’“altro” in modo gratuito e nella reciproca disponibilità.
Martin Buber (1878-1965) è uno dei padri dell’ebraismo contemporaneo. Attivo sulla scena culturale tedesca, anche oltre l’avvento del nazismo e l’inizio della persecuzione antisemita, emigra nel 1938 in Palestina. Numerosi i suoi scritti, dedicati al chassidismo, alla filosofia dialogica e alla Bibbia, di cui ha curato un’originale traduzione tedesca con Franz Rosenzweig.Il catalogo Marietti 1820 propone: Israele e Palestina. Sion: storia di un’idea (2008), Sentieri in utopia. Sulla comunità (2009)
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