"Guardi i muri lungo la ferrovia, i sottopassi, gli angoli delle periferie: scritte, graffiti, disegni per centinaia di metri quadrati. Ti accorgi di non conoscere il mondo. Chi li ha fatti? Quando, come, perché? Si conoscono gli effetti, non le cause".Vista e osservata nei suoi luoghi apparentemente più noti e in quelli del tutto ignorati dai tour organizzati, l'Italia si rivela, soprattutto se attraversata in solitudine a piedi e in treno, un Paese da guardare e da ascoltare, oltre che da descrivere nei brevi appunti dei taccuini di viaggio. Perché "si sa che è tipico del turista guardare e assaggiare, mentre gli è precluso udire. Il vero osservatore è colui che ascolta anche attraverso gli occhi".
Piero Stefani, filosofo e teologo, insegna alla Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale e all’Università Statale di Milano. È presidente del Segretariato attività ecumeniche e redattore della rivista il Regno.
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