Ben di rado, come negli ultimi anni, si è discusso pubblicamente di ecumenismo. Lo si è fatto, per lo più, a partire dal 2022, sull’onda della catastrofe ucraina, attraverso prese di posizione, articoli su periodici e quotidiani, interventi in rete, in genere per denunciarne la profonda crisi; talvolta, persino la conclamata inutilità o addirittura la dannosità, sullo sfondo del traumatico scenario bellico. Il tutto a sessant’anni dal concilio Vaticano II, che per la chiesa cattolica ha segnato un evidente cambio di passo nelle relazioni con gli altri mondi cristiani – fino ad allora guardati come minimo con estremo sospetto – grazie al decreto del 21 novembre 1964 intitolato Unitatis redintegratio. Questo libro riporta le riflessioni dedicate a tale documento fondamentale proposte durante l’ottavo convegno della Fondazione Pietro Lombardini, a partire dalla situazione preconciliare per giungere alle prospettive future del dialogo fra le chiese cristiane.
Yonnondio, parola ripresa da una poesia di Walt Whitman, e che nella lingua della tribù degli irochesi significa «lamento per una perdita», è la storia della famiglia Holbrook che poco meno di un secolo fa provò a credere nel sogno americano. La seguiamo in un percorso straziante quando, durante la Grande Depressione, si trasferisce dalle miniere di carbone delWyoming a una fattoria in affitto nel Nebraska, per approdare nei mattatoi e nei quartieri miserabili di Omaha, nel vano tentativo di migliorare le proprie condizioni di vita. Otto capitoli narrati dalla piccola Mazie, la primogenita della famiglia, da Anna, la madre, e da un narratore onnisciente, che tuona implacabile contro la menzogna e incita alla resistenza politica.
Se la tecnologia digitale contribuisce oggi alla dematerializzazione delle pratiche di scrittura e lettura, il libro manoscritto era un oggetto sociale totale. Il coltivatore di papiro sulle rive del Nilo, il pergamenaio nella Roma imperiale, il monaco copista nel suo monastero, il calligrafo professionista al servizio di un mecenate principesco, ma anche i decoratori, i rilegatori e soprattutto gli autori e tutti coloro che hanno potuto leggere o ascoltare le loro opere nel corso del tempo: tanti gli attori che hanno contribuito a plasmare l’ecosistema librario antico e medievale, con i suoi materiali, i suoi usi, le sue continuità e le sue rotture. A partire dallo studio delle fonti letterarie e documentarie greche, latine e arabe, Filippo Ronconi esplora centinaia di manoscritti prodotti tra il V secolo a.C. e il XIII secolo d.C., indagando dai più antichi esemplari etruschi in lino ai polittici in legno greco-romani, dai rotoli di papiro egiziani ai codici in pergamena altomedievali. Egli restituisce, così, una nuova storia del libro, che illumina non solo il passato, ma anche il ruolo che questo oggetto ha avuto e continua ad avere nella costruzione delle società moderne e contemporanee.
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