La domanda che dà il titolo a questo libro ha vita breve nelle sue pagine, perché fin dalle prime battute una risposta c’è già: sì, si può, l’esperienza stessa dell’autrice lo testimonia. Tuttavia la questione non viene meno, anzi, si profila nella sua complessità trasformandosi in «Come si può essere cattolici e femministi?». L’analisi di Julie Rubio prende avvio dalla riflessione sull’autenticità dell’essere umano: se per i femministi presuppone la scelta di essere fedeli a se stessi e per i cattolici il dono di sé, quale forma di equilibrio potrà trovarsi fra libertà e solidarietà? Da questo primo e imprescindibileinterrogativo l’autrice prosegue indagando i conflitti e le contraddizioni che ne derivano nei principali nodi dell’esistenza:sesso, lavoro, matrimonio, etica della vita e autonomia decisionale, genere, rapporti di potere, preghiera, appartenenza.L’ampia conoscenza della letteratura, la capacità argomentativa che suggerisce risposte pragmatiche a questioni complesse, l’attenzione scrupolosa al linguaggio fanno di questo libro un vero e proprio punto di riferimento, una via concreta verso un’appartenenza autentica alla fede cattolica anche nella lotta femminista senza se e senza ma.
Se la tecnologia digitale contribuisce oggi alla dematerializzazione delle pratiche di scrittura e lettura, il libro manoscritto era un oggetto sociale totale. Il coltivatore di papiro sulle rive del Nilo, il pergamenaio nella Roma imperiale, il monaco copista nel suo monastero, il calligrafo professionista al servizio di un mecenate principesco, ma anche i decoratori, i rilegatori e soprattutto gli autori e tutti coloro che hanno potuto leggere o ascoltare le loro opere nel corso del tempo: tanti gli attori che hanno contribuito a plasmare l’ecosistema librario antico e medievale, con i suoi materiali, i suoi usi, le sue continuità e le sue rotture. A partire dallo studio delle fonti letterarie e documentarie greche, latine e arabe, Filippo Ronconi esplora centinaia di manoscritti prodotti tra il V secolo a.C. e il XIII secolo d.C., indagando dai più antichi esemplari etruschi in lino ai polittici in legno greco-romani, dai rotoli di papiro egiziani ai codici in pergamena altomedievali. Egli restituisce, così, una nuova storia del libro, che illumina non solo il passato, ma anche il ruolo che questo oggetto ha avuto e continua ad avere nella costruzione delle società moderne e contemporanee.
Jacopo Banditelli, Sofia Carlino, Giorgia Chinigò, Mafalda Danieli, Thea Lambrocchi, Giada Malvolti, Giada Marzinotto, Marcello Monetti, Beatrice Rizzuti, Emma Sicilia, Gaia Sigismondi, Eleonora Talò sono i dodici vincitori e vincitrici del Prix Clara Italia 2024/2025. I loro racconti, autentici, toccanti, avvincenti commuovono, divertono e scuotono il cuore di chi legge. Le fragilità emotive, la costruzione di un’identità, le ambizioni personali e le aspettative degli adulti, le avventure distopiche, la forza dell’amicizia e dell’amore sono solo alcuni dei temi che percorrono gli scritti qui raccolti. La giuria, presieduta da Alberto Melloni e Bernard Spitz, e composta da Eraldo Affinati, Luigi Aliprandi, Camilla Antonini, Roberto Cescon, Beppe Cottafavi, Giuliano da Empoli, Roberta Fantinato, Federica Meloni, Gianluca Montaldi, Stefano Montefiori, Valeria Parrella, Anna Segre, Sophie Stallini, Carola Susani, Bianca Tarantelli, Chiara Valerio, Paolo Valesio e Sandro Veronesi ha selezionato le voci che più sono riuscite ad affascinare e restituire una visione del mondo personale e originale.
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