Intorno al tema della dignità dell'uomo "fatto ad immagine e somiglianza di Dio", Pier Cesare Bori, con Martino Patti, ha raccolto testi d'autore dagli inizi della tradizione cristiana ai nostri giorni. La domanda intorno alla quale ruotano le riflessioni è: che cos'è l'uomo? La risposta tende a differenziarsi secondo che sia privilegiata l'interpretazione cristologica o quella ontologico-filosofica dell'imago Dei, assumendo perciò ora la concezione storico-salvifica ora una prospettiva universalistica e pluralistica. Tuttavia a questa tensione dualista si accompagna la ricerca di una risoluzione che comprenda gli opposti senza abolirli, "un modo mistico, un atto spirituale e vitale che deve procedere da un rivolgimento-spostamento di tutto l'essere verso la realtà, una e totale".
Pier Cesare Bori (1937-2012) ha insegnato Storia delle dottrine teologiche, Filosofia morale, Diritti umani nella globalizzazione alla Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Bologna. Si è occupato per molto tempo del rapporto tra culture. Per Marietti ha pubblicato: Per un consenso etico tra culture (1995), la raccolta di saggi Universalismo come pluralità delle vie (2004) e Incipit. Cinquant’anni, cinquanta libri (2005), Lampada a se stessi (2008). Ha svolto per lunghi anni attività culturale e formativa per i detenuti del carcere di Bologna con i suoi studenti del gruppo “Una via”.
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