Di fronte a un essere umano ancora oggi intrappolato in un mondo a morfologia capitalista, che dice di sé di essere l’unico possibile, Marco Visentin ci invita a indagare e a riflettere sul concetto di alienazione. Entro la logica totalizzante dell’impresa, il lavoratore non è mai chiamato a essere beato o felice, ma produttivo ed efficiente, in un orizzonte in cui l’ attenzione si sposta dall’essere dell’uomo al suo solo fare. In questa panoramica l’ autore acclara la necessità che, da attore economico isolato all’interno di mere relazioni di scambio, il lavoratore smetta di donare integralmente se stesso alla causa non propria, seppure legittima, dell’obiettivo di creazione di valore per riappropriarsi del proprio fine e ritrovare il senso vero di essere uomo in mezzo agli altri uomini.
Marco Visentin insegna marketing e management all’Università di Bologna. Ha conseguito un PhD in management e uno in filosofia e svolge attività di ricerca su temi di comportamento del consumatore e business ethics, con numerose pubblicazioni su riviste internazionali e due monografie accademiche. Tiene corsi di filosofia allo Studio filosofico domenicano di Bologna.
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