Spinto dalla lettura di favolosi libri di viaggio, Beniamino si avventura nel mondo accompagnato dal burlesco e assennato scudiero Senderl. Questa versione ebraica del Don Chisciotte è il capolavoro poetico di un’odissea comune alla letteratura yiddish, i cui eroi lasciano i piccoli e circoscritti borghi ebraici dell’Europa orientale per avventurarsi nel vasto e sconosciuto mondo. Non tanto per ricercare il nuovo, quanto per scoprire e accertare, sotto le apparenze inquietanti del diverso e del moderno, la presenza consolante di ciò che è già noto e familiare.
Mendele Moicher Sfurim (1833-1917) è lo pseudonimo di Sholem Yankev Abramowitsch, scrittore bielorusso di religione ebraica. Considerato il progenitore della moderna letteratura yiddish e della letteratura in ebraico moderno, esordì come scrittore con racconti e saggi di denuncia sociale, temi che attraversano tutta la sua produzione e che spesso vengono affrontati con inconfondibile ironia.
Claudio Magris, germanista e scrittore, ha insegnato Lingua e letteratura tedesca nelle Università di Trieste e Torino. Studioso della cultura mitteleuropea e della tradizione ebraico-orientale, è autore di saggi, romanzi e racconti. È membro dell’Accademia dei Lincei e collabora con il Corriere della Sera.
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