Le storie raccolte in questi «racconti ferroviari» narrano con umorismo e tenerezza della «Stazione di Baranovitch», un luogo che parla di conflitto generazionale, di incomprensioni e incomunicabilità, di piccole e grandi miserie umane.L’occasione è la corsa di un vecchio treno in cui sfilano davanti allo sguardo attento del narratore gli ebrei dell’Europa orientale, protagonisti di una bislacca odissea ferroviaria: un’umanità di piccoli commercianti, sarti, merciai, usurai, bottegai con le loro fissazioni e stramberie, con i loro anacronismi e le loro pigrizie.
Shalom Aleichem (in ebraico «la pace sia con voi») è lo pseudonimo dello scrittore e drammaturgo Shalom Rabinowitz (1859-1916), tra i fondatori della letteratura yiddish e tra i suoi maggiori umoristi. Paragonato a Twain, Dickens e Gogol, nel suo peregrinare scrisse novelle, racconti satirici, romanzi, opere teatrali, tradotti in molte lingue e rappresentate nei teatri.
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