In quest’opera, pubblicata postuma nel 1962, sono state raccolte le note sui problemi della percezione e sui temi fondamentali della conoscenza, della certezza e della realtà che Austin preparò dal 1947 in poi per le sue lezioni e per i famosi “Saturday Mornings”, incontri settimanali informali da lui organizzati, ai quali intervennero (e si formarono) quelli che sarebbero diventati negli anni ’60 tra i più noti filosofi del linguaggio ordinario: Grice, Pears, Strawson, Urmson e Warnock. Questo testo è ormai un classico e rimane un’esempio ineguagliato di lucida esposizione teorica in una brillante forma argomentativa, leggibile a qualsiasi livello data l’assenza di ogni tecnicismo linguistico.
John Langshaw Austin (1911-1960) è il più rappresentativo tra i filosofi analitici di Oxford. Formatosi sui testi di Aristotele, fu uno dei maggiori esponenti della cosiddetta “filosofia del linguaggio ordinario”, corrente di pensiero nata a Oxford negli anni ’30 e ’40, che ha autonomamente sviluppato idee analoghe a quelle che Wittgenstein diffondeva a Cambridge nello stesso periodo.Oltre al presente testo, Austin ha scritto anche diversi articoli, raccolti dopo la sua scomparsa nel volume Philosophical Papers (1961, tr.it. Saggi filosofici, Milano 1990).
Iscriviti alla nostra newsletter per essere informato su novità e approfondimenti
© 2024