"A parte le scommesse sui cavalli, l'unico vizio di Eugenio Shermann era quello di mangiare quantità impensabili di tutto ciò che si può mettere nello stomaco. Se la sua voracità fosse qualcosa di patologico, è difficile dirlo".
Goffo e cerimonioso, per nulla attraente, ma abilissimo nel suo lavoro di tipografo, Eugenio viene ricoverato in ospedale in condizioni molto gravi. La moglie che lo assiste si troverà a dover fare una scelta precisa.
Il racconto è tratto da La legge degli spazi bianchi di Giorgio Pressburger (Marietti 1820, 2020).
Giorgio Pressburger (1937–2017), scrittore e regista di origine ungherese, è sfuggito con la famiglia allo sterminio nazista nascondendosi nei sotterranei di una sinagoga. Dopo l’invasione sovietica del 1956 ha abbandonato in modo rocambolesco Budapest, rifugiandosi prima a Vienna e poi in Italia. Nel 1988 ha vinto il Premio Viareggio con La neve e la colpa.
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