Al-Ḥallāj ha un’importanza capitale in tutta la mistica musulmana. La sua vita e il suo canzoniere - qui proposto nella prima versione integrale realizzata in Italia - ne hanno fatto una sorta di leggenda che ha riempito le pagine delle letterature araba, turca, persiana e indiana.
Si dice che prima della sua orribile morte - flagellato, issato su una sorta di croce e decapitato, le sue spoglie bruciate e le ceneri gettate al vento dall’alto di un minareto - al-Ḥallāj (857-922) avrebbe pronunciato parole simili al «Perdona loro…» del Cristo, anzi ancora più radicali: «Padre, perdona loro perché sanno quello che fanno».
Alberto Ventura è professore ordinario di Storia dei Paesi islamici all’Università della Calabria.
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