Il libro si compone di una quarantina di testi, di media lunghezza o brevi, che si suppongono scritti da Vivien Leigh (1913-1967), celeberrima attrice teatrale e cinematografica (vinse due premi Oscar per le interpretazioni di Rossella O’Hara in "Via col vento" e di Blanche DuBois in "Un tram che si chiama desiderio"), nota altresì per essere stata la seconda moglie di Laurence Olivier. La cornice finzionale situa la composizione di questo diario poetico all’altezza dei primi anni ’60, tempo nel quale la Leigh, affetta da ricorrenti crisi maniaco-depressive nonché da una grave forma di tubercolosi, fu costretta a sottrarsi per lunghi periodi dalle scene nel buen retiro di Tickerage Mill, un’ampia tenuta nella campagna del Sussex. I tre tempi della raccolta scandiscono le tappe principali di un itinerario autoriflessivo che, una volta delineato il paesaggio esteriore - Tickerage Mill, appunto, e le sue propaggini - e interiore che funge da scenario al dramma dell’attrice, affronta di petto i nuclei oscuri dell’amour fou, riletto nella prospettiva dolorosa dell’avvenuto distacco e dell’incedere della follia, per sfociare in accenti di accorata meditazione sulla morte incombente e sul destino tragico. Il ricorso all’artificio dell’apocrifo, consente, fra l’altro, di accentuare l’orizzonte peculiare di interrogazione della voce poetante che, in modi talvolta nascostamente iper, talvolta evidentemente anti-letterari, mette sempre di nuovo in dubbio la propria identità polimorfica e cangiante.
Massimo Morasso (Genova 1964) è poeta, critico e traduttore. Per Marietti nel 2005 ha pubblicato Le poesie di Vivien Leigh. Canzoniere apocrifo (Premio Città di Atri 2007), parte di un più articolato progetto di scritture nel segno unico della Leigh. I suoi ultimi libri sono: Bagattelle per un progetto di civiltà (2008), La furia per la parola nella poesia tedesca degli ultimi due secoli (2009), La vita intensa. I racconti di Vivien Leigh (2009).
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