Il saggio di Frank Ellis viene a colmare una mancanza. A fronte di romanzi di guerra sovietici e russi già studiati o tradotti, ciò che ancora mancava era una monografia interamente dedicata alla letteratura sovietica basata sulle esperienze della Seconda guerra mondiale o della Grande guerra patriottica. "La spada e la penna" si intrecciano così nelle pagine di autori conosciuti o sconosciuti al pubblico italiano (Vasilij Grossman, Vasil' Bykov, Viktor Astaf'ev, Jurij Bondarev, Viktor Nekrasov...) dove il ricordo di un passato dominato da dolorose contraddizioni viene rappresentato e oggettivato. La letteratura sovietica di guerra e la successiva letteratura russa riflettono l'intera gamma delle esperienze umane dinanzi alla guerra: il coraggio, la morte, il tradimento, la paura, la codardia morale e fisica, lo sfinimento, l'orrore, la crudeltà, l'incompetenza, la brutalità, la depravazione umana, il comportamento più sublime dinanzi alla ferocia del Male e la sofferenza più inimmaginabile. Nonostante gli sforzi del Partito e della censura, infatti, i temi affrontati non si limitarono agli aspetti ufficialmente approvati. Il potere non fu cioè in grado di mantenere o imporre totalmente la sua interpretazione ideologica.
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