Questo libro offre, in un momento di cambiamento, una visione nitida e convincente di quanto sta accadendo nell’arte visiva, ponendo in modo deciso l’ipotesi di un svolta epocale in atto. L’autore affronta questi temi alla luce della sua esperienza trentennale, dando spazio ad ampie digressioni che rendono il discorso accessibile anche a un pubblico non specialistico. La conoscenza approfondita della pittura ha permesso all’autore di trovare un collegamento rivelatore tra quanto elaborato da alcuni artisti indipendenti del panorama internazionale, affermatisi negli anni Ottanta, e il pensiero filosofico postmoderno che si interroga sul destino delle arti.L’arte nuova, individuata da Vitale nell’opera di questi pittori, dopo le premesse di Hopper e Balthus, ritrova il valore estetico originario. In questo passaggio epocale si abbandona l’idea di un’arte che vuole descrivere o denunciare una realtà che ha perso consistenza e senso, privilegiando invece l’aspetto di disciplina in grado di coltivare una nuova realtà spiritualizzata. Una solare gioia di vivere in cui sono uniti e trasfigurati stereotipi della figuratività popolare, elementi drammatici e strutture astratte del nostro tempo, proiettati in una più ampia prospettiva esistenziale.
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