Con il suo tratto inconfondibile, arricchito dalla lezione di Chagall e Picasso e dalla lunga esperienza nel mondo del teatro e dell'illustrazione, Emanuele Luzzati riassume in otto scene i luoghi fondamentali della vita ebraica e alcune delle principali festività religiose.
La sinagoga - dove gli ebrei si riuniscono per pregare, studiare e discutere - la scuola e il cimitero, disegnano "i colori del tempo" e prendono forma accanto alla celebrazione del matrimonio, a Rosh-ha-shanà, il Capodanno ebraico, a Sukkoth, la festa della capanne - che rievoca i quarant'anni trascorsi dal popolo di Israele nel deserto dopo la fuga dall'Egitto - al Seder di Pesach, la Pasqua, e a Channukkà, la festa delle luci.
Conservate al Museo Ebraico di Bologna, le otto scene di vita ebraica sono tra le opere di più grandi dimensioni realizzate da Luzzati e compongono un poetico omaggio alla vita quotidiana del popolo del Libro.
Emanuele Luzzati (1921-2007), scenografo, costumista e illustratore, si diploma all'École des beaux-arts di Losanna, dove si trasferisce da Genova con la famiglia a causa delle leggi razziali. Nel 1947 debutta con la scenografia di Lea Lebowitz di Alessandro Fersen, con il quale fonda la Compagnia del Teatro ebraico. Collabora con i registi Franco Enrìquez, Gianfranco De Bosio, Aldo Trionfo e Luigi Squarzina e viene candidato due volte al Premio Oscar per i film di animazione La gazza ladra e Pulcinella, realizzati con Giulio Gianini.
Collaboratore dei principali teatri europei, Luzzati lavora per la prosa, la lirica, il balletto e l'operetta; partecipa alla fondazione de La Borsa di Arlecchino, della Compagnia dei Quattro e del Teatro della Tosse. Nel 2001 viene nominato Grande Ufficiale della Repubblica Italiana dal presidente Carlo Azeglio Ciampi.
Per Marietti 1820 ha illustrato il libro di Enzo Bianchi Un rabbi che amava i banchetti (1985), giunto alla ventiseiesima ristampa.
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