Nell’ottobre 1301 Dante fa parte dell’ambasceria che si reca da Firenze a Roma per incontrare papa Bonifacio VIII, la cui iniziativa politica esprime un’insidiosa volontà di dominio. E' l’occasione per osservare la città eterna e rafforzare la convinzione che i successi della grande Roma antica siano il frutto della violenza. Infastidito dalla plebe rozza e incivile, colpito dalle rovine degli acquedotti e da una campagna arida e giallastra, Dante assiste allo spettacolo di una sacralità profanata. L’immagine della città-santuario, della nuova Gerusalemme custode del messaggio evangelico, è cancellata dagli intrighi e dalla vergogna della corte e della curia di Bonifacio.
Arsenio Frugoni (1914- 1970), tra i maggiori storici italiani del Novecento, ha insegnato Storia medievale alla Scuola Normale Superiore di Pisa e all’Università di Roma. Tra le sue pubblicazioni: Arnaldo da Brescia nelle fonti del secolo XII, pubblicato nel 1954 e in seguito riproposto da Einaudi, Storia di un giorno in una città medievale (con Chiara Frugoni, Laterza 1998), Incontri tra Medioevo e Rinascimento (Scholé 2018) e La storia, coscienza di civiltà (Scholé 2020).
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