I saggi qui riuniti per la prima volta raccontano un aspetto essenziale, ma sconosciuto, del grande storico autore dell’innovativo I due corpi del re e contribuiscono a disegnare il tragitto esistenziale di un grande intellettuale europeo.
Mentre gli anni ’20 lo vedono prendere parte al circolo di Stefan George, l’avvento del Terzo Reich lo costringe – in quanto ebreo – ad accettare l’esilio negli Stati Uniti, dal quale non farà più ritorno. Sono gli anni che segnano una svolta decisiva, soprattutto nel suo modo di concepire, leggere e raccontare la storia, prima contro la barbarie del nazismo, poi contro la politica del maccartismo e le sue distorsioni della libertà accademica. Sullo sfondo di quegli anni si staglia una riflessione potentissima sul ruolo della Germania e sul senso della cultura europea.
Ernst Kantorowicz (1895-1963), storico tedesco di origini ebraiche, legato al circolo del poeta simbolista Stefan George, è stato professore di Storia all’Università di Francoforte. Nel 1933, dopo la salita al potere di Hitler, sospese l’attività accademica e sei anni dopo emigrò negli Stati Uniti, dove ottenne la cattedra di Storia medievale all’Università di Berkeley. Licenziato per non aver prestato giuramento di anticomunismo, continuò a insegnare al prestigioso Institute for Advanced Study di Princeton. Le sue opere più celebri sono Federico II imperatore (Garzanti 2017) e I due corpi del re (Einaudi 2012).Gianluca Solla è professore associato di Filosofia teoretica all’Università di Verona.
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