Una ricerca etnografica durata oltre un anno in Italia, Stati Uniti e Canada ha consentito a un antropologo di osservare contesti lavorativi molto diversi tra loro e di gettare sguardi anche sui vertici di una multinazionale euro-americana. Il progetto di ricerca si proponeva di comprendere l'adattabilità di alcune macchine pensate per cantieri italiani ed europei ad analoghi contesti nord americani.
Questo viaggio nel mondo delle costruzioni consente allo studioso di scoprire l'esistenza di specifi rodei in cui opertori in t-shirt, jeans e cappelli da cowboy si confrontano con le loro macchine da cantiere in gare di agilità, forza e precisione, esibizioni collettive che aprono varchi di senso all'interno di un mondo che in prima istanza e dall'esterno sembra esclusivamente centrato su una razionalità matematica e tecnica.
Berardino Palumbo, professore ordinario di Antropologia sociale all'Università di Messina, ha condotto ricerche etnografiche in Ghana e in Italia. E' autore di saggi pubblicati su Comparative Studies in Society and History, Anthropogical Quarterly, Ethnology, Terrain e dei volumi Madre-Madrina (Franco Angeli 1991), Identità nel tempo (Argo 1997), L'Unesco e il campanile (Meltemi 2003), Politiche dell'inquietudine (Le lettere 2009) e Lo strabismo della DEA (Ed. Muse Pasqualino 2018). Con Marietti 1820 ha pubblicato Piegare i santi. Inchini rituali e pratiche mafiose (2020) e Lo sguardo inquieto. Etnografia tra scienza e narrazione (2021).
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