Il pensiero, e in generale la cultura postmoderna, dopo la crisi delle ideologie e delle loro pretese di uniformare gli uomini, le società e le culture, hanno ridestato, rivalutandone il senso, l’attenzione verso la “differenza”. In stretto rapporto con la nuova sensibilità che ne è emersa, si ripresenta la domanda sulle possibilità e sulle modalità di un discorso religioso. Concretamente, ci si interroga sul rapporto tra linguaggio su Dio e logos metafisico. Il pensiero di Heidegger sulla differenza ontologica e su Dio determina uno dei momenti salienti del dibattito contemporaneo su tali argomenti. Tommaso d’Aquino, nonostante la distanza temporale, si dimostra un interlocutore proficuo nell’attuale contesto culturale. Un confronto, attraverso questi due autori, sul rapporto tra pensiero della differenza e apertura a Dio che può rivelarsi particolarmente illuminante per addentrarsi in tematiche di indubbia rilevanza teoretica ed esistenziale.
Emmanuele Morandi (1961-2015) è stato docente di Sociologia dei processi culturali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Verona. E' stato co-fondatore dell’"Istituto Filosofico di Studi Tomistici" di Modena e suo Presidente dal 1988. Per Marietti ha diretto le collane “I Kaladri” e “I piccoli Kaladri”. Tra la sue pubblicazioni ricordiamo: La società accaduta (Milano, 2000), L’attuarsi della società (Milano 2002), Radici sociali (Roma 2006), La società è un uomo in grande (2010).
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