La religione del secolo XVI assiste ad una svolta epocale caratterizzata da alcuni cambiamenti: il rifiuto della religiosità «del corpo», tipica del periodo basso medievale, in favore di una concezione interiore della religione; il rifiuto degli aspetti leggendari e mitici delle credenze religiose in nome della «storicità» dei fenomeni relativi alla santità; il diverso ruolo del matrimonio e della famiglia nei confronti dell’educazione religiosa, determinato dall’abolizione delle istituzioni monastiche nelle chiese della Riforma protestante. Conseguenza diretta e immediata di questi mutamenti culturali è il progressivo eclissarsi delle posizioni di leadership che le donne avevano conseguito tra i secoli XIII-XVI e l’instaurarsi di una «religione maschile», caratterizzata dall’interiorizzazione e razionalizzazione dei fenomeni religiosi la cui direzione è riconosciuta ufficialmente all’autorità dei Padri: siano essi i pastori, i padri spirituali, gli inquisitori o i padri di famiglia.La pubblicazione è frutto della collaborazione tra la casa editrice Marietti 1820 e la Fondazione Collegio San Carlo di Modena. Lo storico istituto privato, nato nel Seicento come Collegio dei Nobili, si occupa di formazione e ricerca negli ambiti della filosofia, delle scienze umane e sociali e delle scienze religiose attraverso la Scuola internazionale di alti studi, il Centro culturale e il Centro studi religiosi.
Gabriella Zarri è stata professoressa di Storia moderna all'Università di Firenze. È direttore dell’Archivio italiano per la storia della pietà e membro del comitato direttivo dell’associazione Archivio per la memoria e la scrittura delle donne (Firenze). Nelle sue ricerche ha ricostruito i modelli di santità, le pratiche di direzione spirituale e le esperienze monastiche femminili nell’Europa moderna, con particolare attenzione al tema della scrittura.
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