Nei saggi raccolti in questo libro, Simone Weil dà ragione di una continuità profonda tra le grandi civiltà mediterranee dell'antichità e il Rinascimento romanico, e indica nella crociata albigese una svolta decisiva per la storia dell'Occidente, le cui conseguenze estreme ella poté misurare personalmente negli orrori della seconda guerra mondiale. Il volume è completato dalla sua traduzione e commento di passi della Chanson de la croisade albigeoise, che offrono un'imagine idealizzata della terra d'Oc, la "patria del linguaggio", luogo per eccellenza del racconto cavalleresco, nel momento stesso in cui sta per inabissarsi.
Simone Weil (1909-1943) ha rappresentato uno dei punti più alti della coscienza critica tra le due guerre per il rigore della sua analisi della storia e della cultura occidentale. Per vivere in prima persona la condizione degli oppressi lasciò per due anni l'insegnamento della filosofia nei licei e lavorò in fabbrica. Nel 1937 a Solesmes ebbe un'esperienza mistica che la aprì decisamente al cristianesimo. Prese parte attiva alla guerra civile spagnola e, nel 1942, alla resistenza francese. Affetta da tubercolosi, morì nel sanatorio di Ashford, nel Kent, anche a causa delle privazioni a cui scelse di non sottrarsi.
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