Shirine Dakouri non ha voltato le spalle al suo mondo, continua a portare il velo e a vivere devotamente secondo i precetti della sua religione, ma l'atto di accusa contro le strutture maschiliste del suo mondo è a tutto campo: rifiuta lo stereotipo della donna araba a due volti, angelo e demonio; protesta contro le tradizioni antiche e moderne che la riducono a mero strumento di procreazione e produzione; denuncia le tante forme di discriminazione di cui è fatta oggetto nelle legislazioni dei paesi arabi e nelle dinamiche del mercato del lavoro; solleva il velo sulla vita sessuale della donna, usando una franchezza di linguaggio che può sorprendere e sconcertare anche il lettore occidentale; punta il dito sulla parte di responsabilità che le stesse donne arabe hanno nella perpetuazione di questo sistema. Questo libro non è solo una testimonianza, ricca, ma inevitabilmente personale e quindi oggettivamente relativa e circoscritta: esso è anche una ricerca documentata, fitta di dati tratti direttamente da fonti primarie – storiche, letterarie, religiose, economiche, legislative, sociali – dunque inaccessibili al lettore occidentale che non possiede la lingua araba. Chi legge il testo della Dakouri ha oggi in mano lo strumento informativo più completo e agile per comprendere e accostarsi correttamente all'universo inaccessibile della donna araba.
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