Benedetto XVI ha parlato recentemente di una «rassegnazione» dell’uomo di fronte alla verità, indicando in questo atteggiamento il «nocciolo della crisi dell’Occidente». Se per l’uomo non esiste una verità – aggiungeva il Papa – egli, in fondo, non può neppure distinguere tra il bene e il male e quindi non può fondare ragionevolmente il giusto e l’ingiusto. Da qui l’attualità della questione trattata in questo libro, che può riassumersi nella domanda: da dove nasce il diritto? Un interrogativo reso oggi più urgente e nello stesso tempo più arduo dalla crisi della metafisica e dalla progressiva perdita di fiducia nella ragione, nella sua capacità di conoscere la verità. Un teologo, un filosofo del diritto, un costituzionalista affrontano qui il problema del fondamento del diritto, intervenendo a partire dalle rispettive competenze, ma mettendo in ogni caso in gioco le proprie convinzioni di fondo sull’etica, la politica, la società. Tre distinti contributi esprimono il punto di vista di ciascuno. Segue un dibattito in cui gli autori si coinvolgono in un serrato paragone, discutendo insieme punti problematici e prospettive di approfondimento.
Francesco Ventorino (Catania, 1932-2015) è stato ordinario di Storia e Filosofia nei Licei e docente emerito di Ontologia e di Etica presso lo Studio Teologico “San Paolo” di Catania. Per Marietti ha pubblicato Amicizia coniugale (2007); L’ineludibile questione di Dio (2009) con Pietro Barcellona; Stare dove Egli è (2009) con i Monaci della Cascinazza; Ministero della bellezza. Il sacerdozio cattolico (2011); Luigi Giussani. La virtù dell’amicizia (2011); Luigi Giussani. La virtù della fede (2012); Luigi Giussani. Il coraggio della speranza (2013); Luigi Giussani. Il dono della carità (2013).
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